Sun Services vuole oggi sottolineare i rischi e gli svantaggi per privati e aziende derivanti da un fotovoltaico non pulito. Vediamo quali sono.
Perché pulire regolarmente l’impianto fotovoltaico
Un impianto fotovoltaico sporco può perdere fino al 25% della sua efficienza, con conseguenze dirette sia per i privati che per le aziende. La polvere, lo smog, i residui di sabbia, il polline e gli escrementi di uccelli creano una patina che ostacola l’assorbimento della luce solare, riducendo la produzione di energia.
Per le aziende, questo si traduce in minori risparmi sui costi energetici e in una riduzione della redditività dell’investimento fotovoltaico. Inoltre, un impianto poco efficiente può compromettere gli incentivi fiscali e i contratti di vendita dell’energia prodotta, causando perdite economiche a lungo termine.
Anche i privati subiscono danni significativi. Un impianto domestico sporco non solo genera meno energia per l’autoconsumo, aumentando la dipendenza dalla rete elettrica, ma può anche influenzare il valore dell’immobile. Un impianto scarsamente mantenuto può apparire meno affidabile agli occhi di un potenziale acquirente.
Oltre alla perdita di efficienza, la sporcizia può provocare il surriscaldamento dei pannelli e il degrado delle celle fotovoltaiche, riducendo la loro durata nel tempo. La manutenzione regolare e la pulizia periodica, soprattutto nei periodi di maggiore esposizione a polveri e agenti atmosferici, sono essenziali per garantire il massimo rendimento dell’impianto e la sicurezza dell’investimento.
Pannelli solari sporchi: le perdite sull’investimento in dati e numeri
Un impianto fotovoltaico sporco può causare perdite economiche significative per privati e aziende, con dati concreti che evidenziano l’impatto negativo sulla produzione energetica e sul ritorno dell’investimento.
Uno studio dell’International Energy Agency (IEA) indica che la sporcizia accumulata sui pannelli può ridurre la loro efficienza dal 5% fino al 25% in condizioni critiche. Questo significa che, su un impianto da 10 kWp con una produzione media di 13.000 kWh/anno, una perdita del 20% equivale a 2.600 kWh in meno all’anno, traducendosi in un mancato risparmio di circa 650 euro (calcolando un costo dell’energia di 0,25 €/kWh).
Per le aziende, il danno economico può essere ancora più elevato. Un impianto industriale da 100 kWp, con una produzione media di 130.000 kWh/anno, potrebbe subire perdite superiori a 13.000 kWh all’anno, equivalenti a circa 3.250 euro di mancato risparmio. Questo senza considerare eventuali contratti di vendita dell’energia che potrebbero subire penali in caso di ridotta produzione.
Inoltre, la sporcizia aumenta il rischio di hot spot, ovvero il surriscaldamento delle celle fotovoltaiche che può ridurne la durata e compromettere l’intero impianto.
Per evitare questi problemi, una pulizia periodica e programmata è essenziale.
